fbpx

Paure e Fobie

Possiamo definire la paura come una reazione appropriata di fronte ad uno stimolo pericoloso.
Questo meccanismo ci permette di reagire al pericolo con rapidità, in modo da garantirci la sopravvivenza.

Ad esempio un escursionista sta camminando sereno in montagna e si irrigidisce immediatamente quando sente un rumore provenire da dietro un cespuglio, per poi rilassarsi quando si accorge che è solo uno scoiattolo che ha provocato quel fruscio. Oppure il batticuore e la sudorazione che viene quando una persona ti taglia la strada in macchina non rispettando la precedenza alla rotonda.

Vediamo, tuttavia, come in alcuni casi e dentro specifici contesti le reazioni di paura non svolgono più la semplice funzione di difesa contro un pericolo.
Una persona che deve limitare i propri viaggi o la propria carriera lavorativa perché per lei il pensiero di prendere un aereo le blocca il respiro; una donna costretta a rinchiudersi in casa e far finta di non esserci quando citofona il postino perché la sola vista di una persona estranea è per lei paralizzante; un ragazzo che non riesce ad addormentarsi al pensiero che possa esserci un ragno nella cameretta; una giovane donna che deve rinunciare ad uscite mondane, come al cinema o a teatro, oppure a fare shopping in un centro commerciale per via del malessere che le procura trovarsi immersa nella folla.

Questi sono esempi comuni di fobie che paralizzano le persone nella vita di tutti i giorni. Fobia sociale, fobia delle malattie, agorafobia: i loro nomi sono vari, e talvolta complicati. Ciò che è chiaro è quanto questi tipi di disturbi siano diffusi, tanto è vero che colpiscono pressappoco dieci milioni di italiani, cioè quasi il 20% della popolazione.

LE FOBIE

Le fobie sono paure sproporzionate rispetto a qualcosa che non rappresenta un reale pericolo, ma la persona percepisce questo stato d’ansia come non controllabile, anche mettendo in atto strategie comportamentali o rimuginii utili per fronteggiare la situazione.

La fobia, dunque, è una paura, intensa, persistente e duratura, provata per una specifica cosa. Ma come è possibile riconoscerla? Si tratta di una manifestazione emotiva sproporzionata per qualcosa che non rappresenta una reale minaccia. Chi soffre di fobie, infatti, è sopraffatto dal terrore di entrare in contatto con ciò che teme: un ragno o una lucertola, etc.

SINTOMI

I sintomi fisiologici provati da chi soffre di fobie sono: tachicardia, vertigini, disturbi gastrici e urinari, nausea, diarrea, senso di soffocamento, rossore, sudorazione eccessiva, tremito e spossatezza. Ovviamente, tali manifestazioni patologiche si attuano solo alla vista della cosa temuta o al pensiero di poterla vedere. I fobici, sono sostanzialmente degli ansiosi e come tali funzionano, nel senso che tendono a evitare le situazioni associate alla paura, ma alla lunga questo meccanismo diventa una vera e propria trappola. Infatti, l’evitamento non fa altro che andare a conferma la pericolosità della situazione evitata e prepara all’evitamento successivo.

Ma allora la fobia come nasce, o perlomeno, come si tramuta in un disturbo? Accade quando la paura diventa eccessiva, paralizzante o male indirizzata, ad esempio per la signora che ha paura di un innocuo postino. Il risultato è una limitazione potentissima alla nostra libertà di vivere, agire, esplorare, conoscere noi stessi e il mondo che ci circonda, come per la donna che rinuncia alle sue uscite.

Se pensi di aver bisogno di aiuto nella gestione delle paure o delle fobie non esitare a contattarmi per un colloquio conoscitivo.