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Depressione e Disturbi dell'Umore

L’umore è definito come un’emozione pervasiva e prolungata che colora la percezione del mondo; l’affetto, invece, si riferisce a cambiamenti più fluttuanti e meno persistenti del clima emotivo.

Le variazioni abnormi e prolungate del tono dell’umore costituiscono i disturbi dell’umore.
Essi si propongono nell’arco dell’esistenza in genere come periodi, fasi o episodi.

Sentimenti transitori di tristezza, la demoralizzazione ed il lutto, contestualizzati agli eventi della vita non costituiscono condizioni patologiche e pertanto non può parlarsi di depressione.

Va pertanto distinta con attenzione la depressione (patologia) dai sentimenti di depressione transitori che ciascuno può sperimentare nell’arco della sua vita.

I disturbi dell’umore vengono distinti in base alla gravità ed alla polarità della sintomatologia che può essere depressiva (ipotimica) o espansiva (ipertimica, ovvero maniacale o ipomaniacale). La tendenza ad una sola di queste due componenti caratterizza gli stati monopolari; la compresenza nello stesso soggetto di componenti opposte caratterizza i disturbi bipolari.

I disturbi dell’umore costituiscono una patologia ampiamente diffusa tra la popolazione generale e, soprattutto la depressione, un motivo frequente di consultazione del medico di base. Si calcola che il 20% della popolazione nel corso della vita vada incontro ad episodi depressivi o maniacali con un rapporto di 1:3 tra forme bipolari e unipolari.

La prevalenza della depressione maggiore varia dal 2,6% al 5,5% negli uomini e dal 6,0% all’11,8% nelle donne. Nei Paesi occidentali fino al 48% della popolazione ha manifestato nel corso della propria vita uno o più episodi di disturbi dell’umore. L’età di esordio varia molto tra i disturbi dell’umore unipolari e bipolari: infatti nei primi l’età tipica di esordio varia tra i 30 ed i 40 anni mentre nelle forme bipolari tra i 15 ed i 30 anni.

L’umore depresso è caratterizzato da sentimenti di tristezza, dalla perdita del significato e della speranza. La persona non ha più interesse a svolgere le attività della vita quotidiana, dorme male, si sente spesso affaticato, mentre talvolta si sente intensamente agitato. L’autostima è ovviamente molto bassa.

A tutti è capitato di essere stati depressi qualche volta, specie nei periodi più difficili della propria vita, quando ci è sembrato che non ci fossero soluzioni ai problemi, vie d’uscita.

In genere le persone riescono, in tempi più o meno brevi, a trovare in sé stesse le risorse per cambiare quello che c’è bisogno di cambiare. L’umore depresso in questi casi funziona da segnale. Sta dicendo: “Hai bisogno di ristrutturare la tua vita“.
Gli obiettivi, le strategie, gli atteggiamenti, le convinzioni, le abitudini hanno bisogno di essere (in misura maggiore o in misura minore) cambiati, perché il vecchio modo di vivere non funziona più.

Altre volte invece l’umore depresso diviene una modalità stabile. In questi casi la persona non riesce a trovare le energie e le risorse per “ristrutturarsi” e affrontare le sfide di cambiamento. La persona va in una situazione di stallo e di sofferenza, che può durare mesi o anni. Tende ad isolarsi sempre di più, evita di affrontare i problemi lavorativi o di studio. In questi casi, il mio consiglio è quello di farsi aiutare, al più presto, da uno psicologo.

Se pensi di aver bisogno di aiuto nella gestione del tono dell’umore non esitare a contattarmi per un colloquio conoscitivo.